L’ESG è un’innovazione relativamente recente nel mondo degli investimenti etici, di cui ancora si indagano i potenziali sviluppi. Mentre gli investitori in precedenza dovevano scegliere tra performance finanziaria e le proprie personali convinzioni etiche/morali/religiose, l’ESG ora è in grado di offrire una prospettiva perlomeno di collaborazione tra i due mondi, coniugando rendimenti simili a quelli del mercato ai valori personali dell’investitore. In breve, l’ESG fa riferimento ai tre principali fattori utilizzati nella misurazione della sostenibilità e dell’impatto etico dell’investimento in un’azienda.
L’acronimo ESG sta per “Environmental”, “Social” e “Governance”: ognuna di queste tre aree incorpora un’ampia varietà di parametri utilizzati per affrontare la sostenibilità e le preoccupazioni etiche. Ci sono oltre un migliaio di metriche che coprono diverse dozzine di argomenti chiave per le strategie ESG.
Per quanto riguarda l’ambiente, tali questioni includono ad esempio le emissioni di anidride carbonica (una metrica fondamentale per leggere i cambiamenti climatici), la qualità dell’acqua, biodiversità e rifiuti tossici, solo per citarne alcuni.
Alcune delle questioni sociali sono i diritti dei lavoratori, la salute e sicurezza personale, la privacy e sicurezza dei dati, fino a argomenti anche molto lontani tra loro, come il tabacco o la produzione di bombe a grappolo.
La governance invece, affronta le questioni relative ai diritti degli azionisti, trasparenza, etica degli affari, diversità di leadership e corruzione. Questi tre fattori coprono una vasta gamma di questioni etiche che sono importanti per molti investitori.
ESG, Alternative Data e Artificial Intelligence: quale connessione?
Oggi viviamo in un’era globalizzata e capillarmente digitalizzata, in cui le informazioni vengono generate e fluiscono a livelli senza precedenti. I numeri sono enormi: solamente entro la prossima ora, genereremo 21,6 milioni di tweet, 8,5 miliardi di email, 34.200 nuovi siti web e 144 milioni di ricerche su Google.
La nostra è un’era in cui i dati modellano quasi ogni aspetto della vita. Grazie ai rapidi progressi tecnologici, i big data hanno sconvolto interi settori influenzando il modo in cui lavoriamo, il modo in cui consumiamo e quello in cui guardiamo il mondo.
Le fonti da cui gli ESG data provider estrapolano le informazioni sono tradizionalmente di tipo “inbound”, provenienti cioè dalle stesse società interessate (ad esempio i bilanci di sostenibilità); tuttavia, questo approccio si rivela limitante e non esaustivo, in quanto i dati così ricavati sono parziali e “inquinati” dalla stessa progettazione del management aziendale.
In una logica di incremento delle fonti “outbound”, necessarie per costruire una visione più completa delle prospettive societarie oggetto di investigazione (rilevando eventuali incongruenze tra le informazioni provenienti dalle aziende stesse e quanto invece raccolto da fonti esterne), lo sfruttamento degli alternative data tramite l’Artificial Intelligence permette di ottenere maggiori insight, generando in questo modo un edge competitivo.
A testimonianza, un’indagine svolta dal Centro per la Ricerca Applicata di State Street in collaborazione con Robert Eccles (visiting professor presso l’Università di Oxford) mostra come la principale barriera agli investimenti ESG sia la mancanza di dati trasparenti, standardizzati e di qualità. Il 92% degli investitori ritiene fondamentale che le aziende definiscano chiaramente i fattori ESG capaci di influire sulla performance, e il 60% considera la mancanza di standard di settore per la misurazione delle performance ESG un ostacolo alla completa integrazione di questi dati.
Alcuni studi mostrano come i fondi che possono vantare punteggi di sostenibilità da 4 a 5 globi del Sustainability Rating scelgono di investire in aziende finanziariamente più stabili e posizionate come leader del settore, proprio grazie alle qualità intrinseche dovute al rispetto dei parametri ESG.
Le prospettive future
Avere una visione completa di una società include conoscere anche il suo profilo non finanziario. Questa necessità è sempre più importante per chi comprende appieno l’impatto dei fattori ESG sui potenziali rischi da affrontare e sui ricavi realizzabili. La finanza etica è in una fase di forte espansione, gli investitori vogliono impegnare i loro capitali in maniera socialmente responsabile, ma per farlo hanno bisogno di indicatori di sostenibilità ESG neutrali e in grado di fornire una fotografia a 360 gradi del potenziale di investimento, ricavabili solo tramite la piena integrazione degli alternative data e la conseguente analisi tramite sistemi di Artificial Intelligence.