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Alternative Data nell’asset management

Marco Belmondo

In occasione della 3° edizione della Digital Experience Week organizzata da Milano Finanza, Ugo Pastori, Senior Advisor di FinScience, ha trattato il tema della relazione tra il mondo big data ed il settore dell’asset management.

Le società di gestione di fondi hanno cominciato solo di recente ad interessarsi del tema, spesso come reazione alla necessità di avere un set di informazioni sempre più avanzato per poter battere la performance di mercato. Non a caso i primi ad investire nel settore dei dati alternativi sono stati quei gestori quantitativi spesso appartenenti all’industria degli hedge fund, che hanno colto in pieno le potenzialità di utilizzo di tali dati.

Gli investimenti nel settore big data ed in particolare nell’area di analisi dei dati alternativi promettono di essere uno dei campi di maggiore interesse per l’industria del risparmio gestito nei prossimi 10 anni; la gran parte dei dati alternativi presenti è stata creata negli ultimi 5 anni grazie all’avvento dei social network ma è destinata a crescere a ritmi impensabili se si tiene conto della quantità in arrivo da e-commerce, sistemi satellitari e di geolocalizzazione.

Tutte queste sono le aree dove FinScience sta concentrando la propria attività di sviluppo tecnologico, in modo da offrire tramite indicatori proprietari un supporto all’area di analisi finanziaria fondamentale delle aziende. La capacità di integrazione di dati finanziari tradizionali e di dati alternativi di diverse tipologie (sia testuali che fisici) è inoltre la base per l’attività di sviluppo di indici e portafogli di nuova generazione che possono essere distribuiti da terze parti come prodotti “smart beta” o vere e proprie soluzioni di investimento.