Esattamente come per altri termini diffusi oggi nel settore, come “Machine Learning” o “Reti Neurali”, il concetto di Big Data continua a essere sulla bocca di molti, anche se compreso ancora da pochi.
Si tratta tuttavia di informazioni fondamentali per il successo di un’attività imprenditoriale moderna: aziende grandi e piccole con sempre maggior frequenza sfruttano intuizioni ricavate dall’analisi di mole di dati enormi, al fine di migliorare il proprio processo decisionale strategico.
Cosa sono gli Alternative Data.
All’interno dei Big Data, acquista sempre più rilevanza una sottocategoria emergente: gli “Alternative Data”. Con questa definizione si identificano quelle informazioni non convenzionali generate dalle molteplici applicazioni presenti sui nostri device elettronici, utili a tracciare profili particolareggiati di consumatori, business partner e aziende e che fino a poco tempo fa non venivano sfruttate. Rientrano in questa categoria, ad esempio:
- transazioni delle carte di credito,
- social media data,
- traffico sul web.
Acquisire e analizzare queste informazioni può tradursi in un importante vantaggio competitivo e non stupisce quindi la nascita di moltitudini di startup che si propongono di raccogliere e fornire queste notizie ad aziende interessate. Non è tuttavia un processo semplice: la maggior parte dei progetti di raccolta di Alternative Data richiedono molto tempo, e a questa fase deve poi seguire quella di due-diligence, nella quale scremare gli elementi non utili all’indagine.
Questa branca dell’analisi dati è oggi in continua crescita e le stime degli esperti prevedono una crescita sostenuta anche nei prossimi anni.
Ad esempio, Golden Sachs sostiene che “I Big Data possono consentire ai gestori patrimoniali di individuare connessioni e relazioni nascoste tra aziende, anche in settori diversi… portando a un potenziale vantaggio nella selezione degli investimenti”.
Anche l’influenza dei continui sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale è destinata ad aumentare: la capacità di analizzare e sintetizzare milioni di punti dati in pochi secondi è sempre più indispensabile per prendere decisioni imparziali e “data-driven”.
Come gli Alternative Data possono aiutare gli investor relations manager a implementare strategie di successo.
A differenza degli strumenti tradizionali utilizzati per tracciare attitudini e comportamenti dei clienti (come ad esempio i questionari), ricavare dati alternativi permette di avere una panoramica più completa, particolareggiata e imparziale sulle abitudini e le scelte dei target analizzati. Un investor relations manager può sfruttare queste informazioni al fine di migliorare il suo piano di comunicazione.
Si tratta di un gioco di squadra: è infatti una figura chiave, che internamente funge da raccordo tra il top management societario e gli analisti mentre verso l’esterno la sua “mission” è quella di trasmettere e far percepire a investitori, fornitori e clienti il valore del business aziendale. La presentazione delle strategie societarie gioca un ruolo fondamentale, così come ciò che si sceglie di dire.
Conoscere le abitudini e i comportamenti dell’audience di riferimento permette di scegliere quando, dove e come farlo, grazie all’integrazione di informazioni tradizionali e dati alternativi opportunamente strutturati dagli analisti.
Il mero dato ha poco valore a meno che non possa condurre a un’azione tempestiva e informata; ma mentre i cambiamenti prodotti dalla ”data revolution” continuano a insinuarsi in un numero sempre maggiore di settori, diventa evidente che chi sarà in grado di sfruttare il potere dei Big Data potrà godere di un vantaggio competitivo.
Perché puntare sui dati alternativi.
I punti di forza sono diversi: ad esempio, la investor relations division di una società quotata in Borsa potrà sfruttare l’analisi e l’integrazione degli Alternative Data nella strategia di comunicazione, tramite incrocio dei dati sul trend di diffusione digitale dei segnali informativi con l’andamento finanziario, prevenendo potenzialmente sussulti e oscillazioni indesiderate nel mercato azionario, e dando in ogni caso margini operativi più ampi nella gestione delle difficoltà.
Gli Alternative Data, opportunamente integrati all’interno di data set, trasmettono le informazioni desiderate in maniera immediata, a tutto vantaggio del tempo impiegato per la consultazione e l’effettiva individuazione della notizia di interesse.
Per figure professionali continuamente impegnate come quella dell’investor relations manager si tratta di un grande side benefit: in fin dei conti, il tempo è denaro, no?