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Come aumentare il rendimento finanziario con il Socially Responsible Investing

Marco Belmondo

Al giorno d’oggi, ci sono molte tecniche di investimento diverse e una buona parte viene seguita alla stregua delle ultime mode in circolazione. Ma, proprio come per una moda è difficile resistere nel tempo, stesso destino tocca a parecchie di queste tecniche.

Questo non è però il caso degli investimenti socialmente responsabili (SRI), che continuano a guadagnare attenzione nei mercati finanziari.

Mentre il genere di approccio “fare profitti con uno scopo sociale” è presente ormai da qualche decennio, l’SRI ha ottenuto un enorme seguito solo negli ultimi anni.

Diversi fattori fanno supporre che gli investimenti socialmente responsabili guadagneranno sempre più l’attenzione del pubblico, e questa è una tendenza che gli investitori dovrebbero seriamente considerare di seguire.

L’idea di investire in SRI ha delle solide basi etiche: si tratta di trovare non solo delle “buone aziende”, ma “aziende che fanno del bene”.

Agli esordi, i primi asset interessati furono quelli dei produttori di tabacco, di armi da fuoco, di alcolici e aziende legate al gioco d’azzardo. Oggi, i portafogli e gli indici SRI sono caratterizzati da una serie di metriche ambientali, sociali e di governance (ESG). Analizzando come un’azienda tratta i suoi dipendenti o quanto carbonio emette, gli investitori possono allineare i loro valori personali con i loro obiettivi finanziari.

SRI: le ragioni del successo

Quindi, perché esattamente gli investitori hanno puntato le antenne verso il social responsible investing? La risposta è in realtà una moltitudine di ragioni.

La prima riguarda le variazioni nel target di riferimento: i millennial stanno guidando la carica verso indici e fondi SRI. Spinti dalla passione generazionale per la giustizia sociale e l’uguaglianza, molti di loro prestano particolare attenzione all’effettiva sostenibilità dei propri investimenti. La grande maggioranza crede che il proprio portafoglio, attraverso il valore intrinseco del denaro, sia un modo per esprimere valori sociali, politici e ambientali. Sono disposti a sostenere un’organizzazione con i loro soldi e a boicottare quelli che non sono allineati con i loro valori.

Allo stesso modo, la medesima tendenza è supportata dal mondo femminile. Diversi studi, come il rapporto sulla sostenibilità del 2014 di Morgan Stanley, hanno evidenziato come le donne siano due volte più propense degli uomini a prendere in considerazione investimenti che generano rendimenti positivi e producono un impatto positivo.

Un portafoglio di investimenti ben costruito consiste tipicamente in diversi tipi di attività di investimento (azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, contante e altro) destinati a conseguire gli obiettivi finanziari di un investitore con un accettabile livello di rischio.

Tipicamente, quando si considera cosa includere in un portafoglio, gli asset manager valutano una varietà di attributi finanziari delle società e/o entità governative che hanno emesso i titoli, come la redditività, la crescita e la liquidità. In altre parole, le selezioni di investimenti sono effettuate mediante screening della salute dell’azienda e del suo potenziale finanziario.

I gestori di portafogli SRI fanno questo e altro, esaminando non solo la salute finanziaria ma anche i fattori ambientali, sociali e di governance.

Gli Alternative Data: maggiori informazioni e scelte più consapevoli

I numeri sono spesso lo specchio della verità. Per costruire un quadro imparziale degli asset di interesse, non inquinato dalle informazioni provenienti direttamente dalle società in esame, gli Alternative Data sono uno strumento importante e con potenzialità ancora da esplorare.

Ad esempio, si potrebbe realizzare un’analisi incentrata sull’effettiva impronta dell’anidride carbonica lasciata dalle aziende che compongono il nostro wallet. In questo modo, sarebbe possibile verificare anche l’effettiva bontà di un investimento secondo i canoni SRI, tramite un esame “esterno” dei parametri di riferimento.

Affidarsi ai media tradizionali in questi casi può rivelarsi rischioso, in quanto gli innumerevoli incroci dei mondi finanziari potrebbero portare a influenze trasversali che si tradurrebbero in una comunicazione incompleta e parziale; di certo, non le basi migliori.

Come scrisse l’antropologa e autrice Margaret Mead (1901-1978): “Non dubitate mai che un piccolo gruppo di cittadini impegnati possa cambiare il mondo; in realtà, è l’unica cosa che possono fare”. Questa è l’essenza del Socially Responsible Investing, e ha cambiato il modo in cui pensiamo al denaro, mostrandoci come possiamo fare bene sociale e ricevere comunque un ritorno finanziario.