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ESG tra monitoraggio e gestione del rischio

FinScience

di Eugenio Ciamprone

La gestione dei rischi derivanti da tematiche ambientali

A seguito dell’adozione da parte dell’ONU dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dove si istituiscono 17 obiettivi globali, la Commissione Europea con il Piano d’Azione, ha favorito l’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG – Environmental, Social and corporate Governance) nei bilanci delle aziende e negli investimenti.

L’European Sustainable Investment Forum (Eurosif) ha definito nell’ottica degli investimenti responsabili il ruolo degli ESG sostenendo che “L’Investimento Sostenibile e Responsabile è una strategia di investimento orientata al medio-lungo periodo che, nella valutazione di imprese e istituzioni, integra l’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo, al fine di creare valore per l’investitore e per la società nel suo complesso”.

Le performance degli ultimi anni evidenziano, infatti, che i criteri ESG pur non facendo parte dell’analisi finanziaria in senso stretto, influenzano i risultati aziendali. Tale impatto è positivo se le imprese dimostrano in modo misurabile di aver ridotto la loro esposizione al rischio ambientale.

La Commissione Europea ha stimato che negli ultimi quindici anni le perdite economiche dovute alle condizioni meteorologiche estreme nel mondo sono quasi raddoppiate. Ne consegue una maggiore consapevolezza, da parte delle aziende, dei rischi connessi ad una mancata adozione di misure relative alla sostenibilità e ad un mancato impegno nell’integrazione dei criteri ESG.

Per controllare l’adozione di tali criteri, le imprese devono poter misurare e monitorare nel tempo le performance delle loro scelte in ambito di sostenibilità.

Il monitoraggio dei criteri ESG

Al fine di monitorare l’adozione dei criteri ESG da parte delle organizzazioni, l’Agenda di sviluppo sostenibile articola i 17 Obiettivi in 169 target composti a loro volta da 240 indicatori.

Grazie all’utilizzo di KPI le aziende possono misurare le loro performance rispetto all’inclusione dei fattori ESG – ambientali, sociali e di corporate governance – e monitorarle rispetto ai target di riferimento.

Mentre inizialmente l’approccio ai criteri ESG era principalmente di esclusione di settori quali ad esempio armi da fuoco, alcolici e tabacchi, oggi il monitoraggio della sostenibilità va oltre i criteri di selezione negativa. L’orientamento di organizzazioni e investitori è verso quello che viene definito Impact Investing ovvero il raggiungimento di obiettivi finanziari e di ottimizzazione dei rischi che vanno di pari passo con il raggiungimento di obiettivi di impatto sociale e ambientale.

Nell’approccio dell’Impact Investing le imprese devono perseguire obiettivi che vanno al di là della sola generazione di valore economico. Gli obiettivi finanziari e di sviluppo sostenibile sono destinati ad essere considerati come inseparabili.

Per questi motivi è attribuita grande importanza alle modalità di monitoraggio, controllo e comunicazione delle informazioni relative ai criteri e alle performance in ambito ESG. Si assiste, infatti, sempre di più alla diffusione di strumenti di reportistica dei fattori ESG integrati ai classici di tipo finanziario.

Anche per quanto riguarda il rating in ambito ESG, le agenzie specializzate raccolgono dati e informazioni che attestino la solidità dell’azienda esprimendo un giudizio sintetico anche sulla parte non finanziaria. Questi dati sono relativi anche al monitoraggio dei fattori ESG e possono provenire sia da fonti interne che esterne come i dati alternativi.

Le performance ESG e gli Alternative Data

Per misurare la sostenibilità aziendale, le organizzazioni hanno la necessità di monitorare sia le informazioni tradizionali prodotte dai report delle società sia i dati alternativi esterni generati da fornitori e stakeholder che fanno parte dell’ecosistema dove la stessa opera.

Attraverso l’implementazione e l’utilizzo dell’Alternative ESG le aziende possono valutare in modo completo il proprio score di sostenibilità e monitorarlo rispetto ai target e a ciascuno dei 17 Sustainable Development Goals (SDG) dell’Agenda 2030, ma anche rispetto ai concorrenti.