di Tommaso Motta
Al mondo esistono due tipologie di investitori: chi è avverso al rischio e tende il più possibile a starne alla larga, anche a costo di perdere potenziali profitti, e chi invece ne è inevitabilmente attratto, tanto da considerare il rischio un valore aggiunto all’investimento. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita importante negli investitori del secondo tipo, che può essere spiegata principalmente dall’introduzione di strumenti derivati nel mondo della finanza, i quali aumentano sensibilmente i guadagni dell’investitore disposto a correre grandi rischi. Tuttavia, non sempre i rischi sono giustificati e può accadere (come più volte è successo nella storia) che l’utilizzo sconsiderato di strumenti derivati, unito ad una scarsa comprensione del mercato in cui si opera, porti ad output disastrosi. Di esempi lampanti ne siamo pieni: dalla tech bubble dei primi anni 2000 alla più recente bolla delle criptovalute, senza dimenticare la crisi dei subprime del 2008.
Durante questi eventi, infatti, gli investitori meno avversi al rischio hanno avuto, nella media, risultati in termini di rendimento più soddisfacenti della controparte, che ha avuto una distribuzione dei profitti molto più sbilanciata, con una varianza nel rendimento molto alta.
La determinazione del rischio, quindi, è un’operazione che non va assolutamente sottovalutata, specialmente nel caso in cui si operi in un ambiente dinamico ed incerto, o nel caso in cui l’investitore non sia disposto ad avere un portafoglio molto volatile.
In questo, i fattori ESG ci vengono in contro, fornendo un ulteriore livello di analisi.
Quale relazione sussiste tra ESG e determinazione del rischio?
L’attenzione degli investitori verso i fattori ESG può essere vista come un nuovo paradigma di risk management, dal momento che una cattiva gestione del rapporto con l’ambiente, ad esempio, rappresenta un rischio che può incidere concretamente sugli investimenti sull’azienda.
La pandemia di Covid-19 è un esempio chiaro di come l’ambiente possa influenzare direttamente le aziende; i cambiamenti climatici, infatti, hanno contribuito a modificare le dinamiche di trasmissione di virus e batteri favorendo il contagio nelle zone con un livello di inquinamento più elevato.
In quelle zone, le aziende hanno sperimentato una diminuzione di produttività, dovuta ad un minor numero di dipendenti presenti, che, insieme ad un abbassamento della domanda e del potere d’acquisto dei clienti, fa inevitabilmente crescere il livello di rischio del business.
Ma non sono solo i fattori ambientali a influenzare il livello di rischio: basti pensare alle ripercussioni che un possibile scandalo sociale potrebbe avere ai giorni d’oggi. La notizia che un noto marchio di abbigliamento abbia atteggiamenti discriminatori verso i propri dipendenti, ad esempio, avrebbe una cassa di risonanza enorme e produrrebbe una reazione estremamente negativa, sia da parte dei clienti già fidelizzati, sia dei potenziali clienti, riducendo sostanzialmente la fetta di active customers (coloro che sono intenzionati all’acquisto e che poi effettivamente comprano il bene/servizio) e intaccando negativamente gli indicatori finanziari. Infine, da un punto di vista di rischio finanziario, è stato comprovato che sussiste una relazione forte, specie nei paesi sviluppati, tra un buon punteggio ESG e un basso livello di credito, misurato come lo spread di CDS (credit default swaps). Tale relazione è stata verificata anche in Paesi in via di sviluppo, sebbene sia più marcata nei Developed Countries.
Strumenti ESG e determinazione del rischio di FinScience
Per quanto riguarda la determinazione del rischio ESG, FinScience ha sviluppato una piattaforma che utilizza sia i dati memorizzati nei database all’interno dell’azienda che sta utilizzando il servizio, sia dati alternativi, esterni all’azienda e tipicamente estratti da fonti non convenzionali, come social media e pagine Web, e sono ricche di segnali deboli – informazioni aggiuntive che possono essere identificate all’interno di un’altra informazione – che aggiungono ulteriori dati che possono essere analizzati.
I risultati dell’analisi vengono poi mostrati in una dashboard molto semplice che calcola, tra gli altri, il Digital Popularity Value (DPV), che misura la popolarità di un segnale digitale sul web relativo ad aziende o argomenti specifici. Il Sentiment che misura la percezione di un’entità all’interno di un ambiente specifico (ad es. Notizie, post di blog, post sui social, ecc.).
Può essere positivo, negativo o neutro. Il DPV per gli investitori è una componente calcolata considerando esclusivamente i contenuti digitali legati all’ecosistema finanziario. La volatilità DPV è la quantità di cambiamento DPV che un’entità subisce in un dato periodo di tempo. Tale piattaforma è capace anche di valutare lo scoring ESG di un’azienda, utilizzando algoritmi proprietari per l’approvvigionamento dei dati, che vengono successivamente analizzati e comparati con gli SDG (Sustainable Development Goals) dichiarati dall’azienda stessa.
Successivamente le fonti dei dati sono classificate in interne o esterne, a seconda che questi vengano da fonti interne all’azienda o esterne. Vengono poi calcolati i meta-score interni ed esterni per ogni SDG, assegnando un punteggio tanto più alto, quanto più l’azienda si è avvicinata all’obiettivo.
I meta-score vengono poi sommati tra loro per arrivare ad un punteggio totale interno ed esterno per ciascun SDG e lo scoring finale è la media degli score interna ed esterna, ponderata di un eventuale fattore correttivo che diminuisce lo scoring nel caso in cui l’algoritmo trovi incongruenze tra le informazioni interne, trovate dalla piattaforma, e quelli esterni, divulgati dalla società.
L’utilizzo dei fattori ESG come elementi ulteriori di risk management, quindi, è estremamente utile per tutte quelle aziende che vogliono migliorare la propria determinazione del rischio, includendo nell’analisi anche variabili non strettamente finanziarie, ma che inevitabilmente le impattano. Considerando soprattutto che molti investitori associano all’utilizzo dei fattori ESG un valore aggiunto.