Con la definizione di “finanza sostenibile”, ci si riferisce a qualsiasi forma di servizio finanziario che integri criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle decisioni aziendali o di investimento per il beneficio duraturo sia dei clienti che della società in generale.
La crescita della finanza sostenibile, diventata consistente negli ultimi anni, è stata guidata dalla performance finanziaria stabilmente competitiva del settore, ribaltando l’idea diffusa che l’attenzione alle questioni sociali e ambientali penalizzi i risultati: in realtà, la maggior parte dei fondi SRI sovraperforma i rispettivi indici di riferimento.
Si ritiene che le superiori prestazioni dei fondi SRI derivino dall’inclusione di esternalità sociali e ambientali positive e negative nell’analisi decisionale. In altre parole, attraverso lo sfruttamento di alternative dataset che raccontano l’impatto dell’attività nel sociale, si crea un quadro onnicomprensivo sul quale il management può contare nello sviluppo della strategia, ricevendo in compenso un maggiore grado di affidabilità.
Gli ottimi risultati dell’SRI hanno portato alcuni dei maggiori investitori istituzionali del mondo, come CalPERS (fondo che gestisce i risparmi pensionistici dei dipendenti pubblici californiani) e ABP Investments (fondo pensionistico olandese), a stabilire le linee guida sugli investimenti avvalendosi di criteri sociali e ambientali.
La sostenibilità influisce sull’immagine aziendale
Non sono solo gli investitori istituzionali a interessarsi al mondo della finanza sostenibile: anche le imprese seguono con attenzione il suo sviluppo, e i motivi sono molteplici. Innanzitutto, le generazioni più giovani (i millennials, la generazione x, etc.) sono molto attente alle tematiche socio-ambientali e questa attenzione si riflette nelle scelte consumistiche.
A questo si deve aggiungere la capillare diffusione delle idee sui social e la capacità che hanno di diventare virali; l’influenza che l’opinione collettiva esercita sulla scelta del singolo è particolarmente forte quando vengono interessati valori etici. Un’azienda che opera seguendo quelli che sono i criteri SRI avrà un ritorno di immagine certamente positivo, al contrario non includere questi criteri nella propria strategia rischia di esporre l’azienda a danni causati da un’immagine percepita in maniera negativa.
Alternative data e monitoraggio dei trend online
Quanto detto fino a ora evidenzia la necessità per le imprese di monitorare l’efficacia delle proprie strategie di sostenibilità, soprattutto online (dove le opinioni si propagano velocemente e senza alcun filtro).
In tal senso, l’analisi di set di Alternative Data è estremamente utile per il monitoraggio del sentiment sui social media, in quanto ci consente di ottenere una panoramica dell’opinione pubblica riguardo argomenti specifici.
I benefici derivanti dalla sentiment analysis sono molteplici e importanti, e per questo motivo l’estrazione di informazioni dai “dati social” è una pratica ampiamente adottata già oggi da molte imprese; ad esempio, è stato dimostrato come i cambiamenti nel sentiment sui social media siano correlati alle variazioni nel mercato azionario. Ma non è tutto. Un’impresa potrebbe avvalersi di set di Alternative Data per analizzare le recensioni dei suoi prodotti, comprendere come una dichiarazione pubblica è stata recepita dall’audience targetizzata, o captare dei trend ancora non pienamente affermati. A sua volta, questa attività si riflette nella capacità di adattamento dell’impresa a scenari futuri, grazie alla tempestiva valutazione dei rischi.
Un altro punto di forza dello sfruttamento degli Alternative Data è l’enorme quantità di tempo che si può risparmiare rispetto alle classiche indagini di mercato. Immaginate di dover chiedere l’opinione su un determinato servizio offerto a ciascun cliente. Magari i clienti sono migliaia, o decine di migliaia. Si tratta di un lavoro che richiederebbe settimane per la sola raccolta dati, che andrebbero poi organizzati e resi fruibili.
Ora, tutti questi processi vengono automatizzati grazie all’uso dell’intelligenza artificiale.
Avere insight approfonditi significa non aver bisogno di supposizioni, creando un virtuoso processo decisionale data-driven. Con i dati sulle opinioni relative ai prodotti offerti sul mercato da tempo insieme a quelli sui nuovi prodotti, è più semplice stimare il tasso di fidelizzazione dei clienti. Sulla base dei feedback generati attraverso l’analisi del sentiment, è sempre possibile adattarsi alla situazione attuale del mercato e soddisfare i propri clienti in modo migliore.
Niente male, no?