Home Blog Investimenti ESG: co ...

Investimenti ESG: cosa sono e perché sceglierli

FinScience

di Eugenio Ciamprone

Perché puntare sugli investimenti ESG

Nel 2018 la Commissione Europea ha lanciato il Piano d’Azione per finanziare la crescita sostenibile con l’obiettivo di incrementare gli investimenti in progetti sostenibili e di promuovere l’integrazione negli stessi dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG – Environmental, social and corporate governance). Questo al fine di traguardare gli obiettivi che l’Unione Europea si è impegnata a raggiungere entro il 2030 quali la riduzione dei gas serra, il miglioramento dell’efficienza energetica e l’aumento della quota di consumo energetico derivante da fonti rinnovabili.

L’integrazione dei fattori ESG mira a favorire la convivenza tra investimento socialmente responsabile (SRI – Sustainable and Responsible Investment) e una visione “tradizionale” dell’economia dove le attività legate agli SRI perseguono comunque gli obiettivi tipici della gestione finanziaria ma contemporaneamente tengono in considerazione gli aspetti di natura ambientale, sociale e di buona governance.

Questa visione supera gli approcci di qualche anno fa quando l’investimento responsabile e sostenibile riguardava gli investimenti della finanza in ambito etico.

L’approccio etico, infatti, presuppone l’esclusione di diverse politiche industriali, cosa che non avviene con l’introduzione dei fattori ESG.

L’elemento caratterizzante di un investimento socialmente responsabile è l’inclusione dei dati ESG, ovvero di quelle informazioni extra-finanziarie che riguardano le caratteristiche delle aziende, le loro decisioni strategiche in ottica di medio/lungo periodo e fattori quali il brand e la reputazione delle stesse.

Gli investimenti Environmental, Social and corporate Governance

L’investimento sostenibile ha l’obiettivo di creare valore per l’investitore e per la società nel suo complesso attraverso una strategia di medio-lungo periodo orientata all’ambiente, al sociale e al buon governo e si basa appunto su tre elementi principali:

  1. generare rendimento per l’investitore;
  2. orientamento di medio-lungo periodo;
  3. integrazione dei criteri ESG nella selezione dei titoli.

Gli investimenti sostenibili possono avere differenti strategie a seconda dei metodi e degli obiettivi perseguiti. Queste sono le sei strategie presenti nel mercato italiano secondo quanto pubblicato dal Forum per la Finanza Sostenibile.

  1. Esclusioni – Approccio che prevede l’esclusione esplicita di singoli emittenti o settori o Paesi dall’universo investibile, sulla base di determinati principi e valori (ad esempio sono esclusi settori come le armi, la pornografia, il tabacco, i test su animali).
  2. Convenzioni internazionali – Selezione degli investimenti basata sul rispetto di norme e standard internazionali come quelli OCSE, ONU, UNICEF, UNHCR.
  3. Best in class – Approccio che seleziona o pesa gli emittenti in portafoglio secondo criteri ambientali, sociali e di governance, privilegiando gli emittenti migliori all’interno di un universo, una categoria o una classe di attivo.
  4. Investimenti tematici – Approccio che seleziona gli emittenti in portafoglio secondo criteri ambientali, sociali e di governance, focalizzandosi su uno o più temi come ad esempio i cambiamenti climatici, l’efficienza energetica, la salute, ecc.
  5. Engagement – Attività che si sostanzia nel dialogo con l’impresa su questioni di sostenibilità e nell’esercizio dei diritti di voto connessi alla partecipazione al capitale azionario. Si tratta di un processo di lungo periodo, finalizzato ad influenzare positivamente i comportamenti dell’impresa e ad aumentare il grado di trasparenza.
  6. Impact investing – Investimenti in imprese, organizzazioni e fondi realizzati con l’intenzione di generare un impatto socio-ambientale positivo e misurabile, assieme a un ritorno finanziario.

Può essere realizzato sia in Paesi emergenti sia sviluppati. Esempi di questo tipo di investimenti sono la microfinanza, il social housing, i green o social bond.

Inoltre, vi sono società che assegnano agli emittenti un punteggio ESG che ha una rilevanza simile a quella del rating classico, con l’obiettivo di dare un voto all’attenzione sul tema della sostenibilità in modo da orientare le scelte dei potenziali investitori.

Perché investire su titoli con rating ESG

Negli ultimi anni la crescita degli investimenti socialmente responsabili è diventata esponenziale, con un mercato globale di oltre 30 trilioni di dollari.

Mentre il successo o meno di un investimento convenzionale viene generalmente misurato sulla base di indicatori di performance finanziaria, gli investimenti sostenibili promettono due tipi di performance: generare un rendimento ma anche contribuire al raggiungimento di importanti obiettivi climatici e di sostenibilità.

In che modo si possono misurare queste due performance? Da un lato c’è il rendimento finanziario, di più facile misurazione, dall’altro, la performance legata agli obiettivi di sostenibilità, per la quale solo recentemente si sta lavorando sull’individuazione di parametri per misurare il raggiungimento o meno degli obiettivi. Ad esempio, uno di questi è la carbon footprint e dunque le emissioni di Co2 di una società, un parametro che permette la misurazione dell’impatto ambientale di un titolo in portafogli.

Gli investimenti ESG sembrano avere un rendimento atteso di lungo periodo più stabile e qualitativamente migliore ed essere in grado di contenere meglio il rischio in periodi di alta volatilità. Inoltre, consentono di veicolare i risparmi verso un’economia sostenibile nel rispetto dell’ambiente e della società.

I dati degli indici di Borsa degli ultimi anni mostrano che gli investimenti caratterizzati da rating ESG più elevati, ottengono rendimenti superiori. E dunque il mercato sta dimostrando sempre più di premiare le aziende che operano in modo virtuoso perseguendo i fattori di Environmental, Social e Governance.