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Socially Responsible Investing (SRI): che cos’è e quali sono i suoi principi

FinScience

Al giorno d’oggi, parecchi investitori vanno alla ricerca di qualcosa in più del semplice risultato economico positivo; il focus si sta spostando sulla capacità di un investimento di generare anche un ritorno sociale

La bussola morale degli investitori è diventata un faro guida allo stesso modo delle metriche di valutazione e degli altri indicatori tradizionalmente utilizzati già in passato. Coniugare il profitto con uno scopo socialmente meritorio è diventato un business miliardario e continua tuttora la sua crescita.

Il numero di indici di Socially Responsible Investing (SRI) e altri veicoli di investimento è letteralmente esploso mentre la consapevolezza e il rendimento degli investimenti socialmente impegnati sono cresciuti.

Ma è veramente necessario coniugare la costruzione di portafogli ad alto rendimento con la volontà di lasciare un’impronta sociale positiva? A giudicare da quanto ci insegna la storia recente, la risposta è un sonoro sì.

Fatte le dovute premesse, cerchiamo di comprendere meglio questo mondo.

Che cos’è esattamente il Social Responsible Investing?

Il social responsible investing ha le sue radici nella comunità quacchera, già a partire dal XVII secolo. I fedeli cercavano una via per effettuare degli investimenti senza però violare le proprie convinzioni religiose (ad esempio, erano assolutamente contrari alla tratta degli schiavi). Col tempo, per rispondere a queste esigenze i gestori di fondi hanno iniziato a eliminare vari titoli “peccatori” dai portafogli più ampi. Ciò includeva anche la rimozione di produttori di armi da fuoco, produttori di alcolici e aziende legate al gioco d’azzardo.

Questa ondata puritanista è stata la prima incursione moderna negli investimenti SRI e ha posto le basi per il movimento degli investimenti sul capitale.

Oggi, gli investimenti socialmente responsabili sono un po’ più complicati ma i principi di base rimangono gli stessi; questo per bilanciare i tradizionali quattro livelli di responsabilità aziendale (essere dei buoni cittadini, fare scelte etiche, obbedire alla legge e creare profitto per l’azienda), cercando nel contempo quelle imprese con modelli di business superiori e attributi lungimiranti incentrati sul lungo periodo. Ciò significa realizzare un profitto, ma farlo senza violare alcuna legge, principio etico o ideale, oltre a fare uno sforzo per avvantaggiare la società. Essenzialmente, si tratta di trovare buone aziende che si comportano come “brave persone”.

Come farlo è la parte più difficile. Gli investitori socialmente responsabili di oggi utilizzano varie metriche ambientali, sociali e di governance (ESG) quando valutano un investimento azionario o a reddito fisso.

Perché le pratiche di SRI stanno ottenendo successo?

Un po’ ovunque, assistiamo a un trend di crescita delle preoccupazioni individuali rispetto ai danni che l’attività umana causa (più o meno volontariamente) al tessuto sociale così come all’ambiente circostante. Per questi e altri motivi, sempre più persone quando decidono di investire i loro soldi vogliono più di un semplice ritorno monetario.

Addirittura, la volontà di avere un impatto positivo sul mondo attuale si trasforma frequentemente nella molla che spinge all’investimento, in funzione di un impegno sociale indiretto ma capace comunque di influenzare l’andamento generale.

Nella scelta dell’investimento, lo screening alla base consiste nell’analisi del comportamento delle società incluse in un portafoglio di titoli, secondo criteri ambientali o sociali.

Nel primo, vengono presi in esame i fattori ambientali, analizzando vari parametri come ad esempio la produzione di carbonio e di serra da parte di una società, quanti rifiuti producono, e quali materiali grezzi utilizza e in che modo tali materiali vengono acquistati.

Nell’altro, ci si concentra sugli impatti sociali e sulle pratiche di lavoro di un’azienda. Ciò include la salute e la sicurezza dei lavoratori, il modo in cui trattano i diversi generi, le persone LGBT e le minoranze nel mondo del lavoro, nonché le pratiche lavorative dei fornitori che utilizzano. Inoltre, alcuni social screen possono misurare l’impatto dei prodotti o dei servizi di un’azienda sulla società nel suo complesso.

 

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A seguito dell’attività di verifica, un titolo può essere ammesso o meno nel portafoglio: attraverso lo screening negativo i criteri di esclusione individuano le condizioni o insiemi di condizioni in presenza delle quali non è possibile procedere con l’acquisto del titolo; con lo screening positivo invece si ricerca la presenza di criteri di inclusione positivi, ovvero l’attuazione di politiche e prassi di responsabilità sociale dei player di mercato.

Alternative Data e SRI

Raccogliere e misurare Alternative Data aggiunge valore al processo di investimento, grazie alle informazioni aggiuntive utili per prendere decisioni migliori nel lungo periodo.

Non si tratta di discorsi astratti: ad esempio, come un’azienda tratta i suoi dipendenti potrebbe avere un effetto sulla produttività dell’azienda. Questo tipo di raccolta di dati è solo l’inizio: con il tempo, la qualità dei dati e delle analisi miglioreranno in modo esponenziale.